Sotto la volta della Regina del Cielo.

 di Vivianne Crowley
A Iside

Dispensatrice di ricchezza,

Regina degli Dei,

Predicatrice di Saggezza,

Signora Onnipotente,

Agate Tyche, celeberrima Iside…

Il cielo e la terra a te devono la loro esistenza;

e le raffiche di vento e il sole con la sua dolce luce…

Tutto ciò che vive su questa terra senza confini…

Invoca il tuo nome propizio, onorato tra tutti…

I siriani ti onorano come Astarte, Artemide, Nanaia;

I lici come Leto, la Signora;

I traci ti chiamano la Madre degli Dei;

e i greci Era del grande trono, Afrodite,

la nobile Estia, Rea e Demetra.

Ma gli egiziani ti chiamano “La Dea”;

poiché tu sei tutte le dee invocate dall’umanità.

Isidoro. ca. 100 a.C. Adattato da Vera Frederika Vanderlip (1972) in The Four Greek Hymns of Isidorus and The Cult of Isis.Toronto: Hakkert.

Questa è una parte del famoso inno alla Dea Iside, scritto poco più di duemila anni fa da un sacerdote greco pagano chiamato Isidoro. Fu ritrovato sui muri di un tempio scavato da un team di archeologi italiani negli anni ‘30 del Novecento, nel villaggio di Medinet Madi in Egitto.

Iside e Sirio

Il culto di Iside ebbe origine nell’antico Egitto e si estese dalla costa mediterranea del nord Africa al Sudan, all’Etiopia e oltre. Vi erano molte feste in onore di Iside, ma un periodo in cui potremmo voler pensare a lei in modo particolare è quello della piena estate. Nell’emisfero settentrionale siamo nel periodo della canicola, cioè i giorni più caldi dell’anno – da Luglio a metà Agosto –  quando il nostro Sole e la stella Sirio sono in congiunzione, e sorgono e tramontano quasi contemporaneamente. Sirio si trova nella costellazione del Cane Maggiore o del Grande Cane – da cui la denominazione “canicola”; ma Sirio è stata per lungo tempo associata non ai cani, bensì alla dea Iside.

Iside oggi

Iside è onorata oggi dai devoti della Dea. La Fellowship of Isis (Compagnia di Iside) è un movimento mondiale che ha contribuito a far rivivere il suo culto, che troviamo anche nella Wicca. Per quelli di noi il cui cammino spirituale comprende la Wicca iniziatica, una delle prime cose che sentiamo quando siamo iniziati è il bellissimo testo rituale dell’Incarico della Dea. In esso ci viene detto di “ascoltare le parole della Grande Madre, che nell’antichità era chiamata dagli uomini Iside, Astarte…e con molti altri nomi.”

L’incarico wicca trasmette il messaggio che la Dea è immanente, la troviamo nel mondo naturale intorno a noi, ma è anche trascendente. Lei è la Dea della Terra e della Luna, ma anche delle stelle. “Ascoltate le parole della Dea delle stelle,” dice l’Incarico, “il cui corpo abbraccia l’universo.”

Testo di potere

Questo testo, messo insieme da Doreen Valiente (1922 – 1999), attinge a varie fonti come Lucio Apuleio, che duemila anni fa divenne un iniziato di Iside; alla traduzione di Charles Leland de Il Vangelo delle Streghe, una raccolta italiana di tradizioni stregonesche, e agli scritti di Aleister Crowley.

L’incarico è un testo di potere che attira molte persone alla Wicca. Esso invoca la Dea delle stelle e del cielo che può ricordarci le nostre aspirazioni, quel desiderio umano di raggiungere ciò che si trova oltre i confini delle nostre vite individuali, fissate nel tempo e nello spazio. La trascendenza è considerata come monopolio dei monoteismi, ma il paganesimo, pur rispettando ciò che è del corpo, stende la mano anche verso ciò che ci porta al di là dei confini del nostro sé.

Una Dea multiculturale  

Per molti millenni Iside è stata una divinità degli antichi egizi, che manteneva l’equilibrio tra il Mar Mediterraneo e il cuore dell’Africa, facendo da ponte tra le culture europee e quelle africane. Poi, poco più di duemila anni fa, il culto di Iside migrò intorno al Mediterraneo, nel mondo greco e poi a Roma, e attraverso l’Impero Romano addirittura tanto ad occidente fino a raggiungere la Gran Bretagna. Appena il suo culto si spostò oltre i confini dell’Egitto, Iside assorbì le qualità e gli attributi di altre grandi dee del mondo mediterraneo e non solo. Divenne la Iside dai tanti nomi e attributi – Iside Regina del Cielo, Stella del Mare, Iside Fortuna, Iside Minerva, e molti altri titoli oltre a questi.

Assorbita nella Madonna Nera

Iside ha molto da offrire ai pagani contemporanei. Nel mondo classico pagano era una Dea multiculturale, venerata in Africa, Asia minore ed Europa, e popoli di tante culture distanti tra loro potevano trovare in lei un significato. Oggi come nelle precedenti società pagane Iside può unire diverse razze e fedi. La Dea come Regina del Cielo non è associata a un luogo, un tempo o una cultura in particolare. L’arco del cielo unisce tutti gli esseri – umani, animali, vegetali e tutte le forme di vita dell’universo. Essa può anche fare da  ponte per genti di altre fedi. Molti dei titoli di Iside furono assorbiti dai cattolici nella venerazione della Vergine Maria e la sua immagine è sopravvissuta nell’Europa cattolica nella forma delle statue della Madonna Nera, con i culti della guarigione che erano tra i siti di pellegrinaggio di maggior potere dell’Europa medievale. Il culto di Iside è stato a lungo nascosto, ma non è mai veramente morto.

Onoriamo Iside nei giorni di canicola, una Dea per il mondo in cui ora viviamo, un villaggio globale interconnesso, unito sotto la volta della Regina del Cielo.

Iside – Nuit

Tu siedi incoronata negli antri della mia mente,

ma il tuo trono è vuoto;

nessuna immagine formerò per abbellire il suo posto;

tutte le immagini sono limitazioni,

e tu, mia amata, sei infinita oltre ogni visione.

Salute a te Grande Madre,

il cui vestito è l’universo,

i cui lustrini sono le stelle.

Nei freddi luoghi della notte,

Io sogno dei tuoi grandi atri –

tre colonne di marmo nero,

presso lo stagno dei loti dormienti,

bianchi petali sull’acqua oscura.

Dove il respiro si trasforma in nebbia,

e il silenzio risuona,

al di là del suono delle corde dell’arpa,

dove la voce più non riecheggia,

e la visione può solo lottare e soccombere,

per comprendere il tuo essere,

sento la tua chiamata e vengo.

Attraverso l’abisso, al di sotto del quale è il nulla –

solo il vuoto sospiro del vento;

Attraverso il ponte di corda tremante che si estende sul baratro senza fine;

Sento la tua chiamata e vengo.

Vengo verso di te con trepidazione;

e già non cerco alcuna altra destinazione,

non ho paura di attraversare il sentiero,

non ho paura di attraversare il baratro,

vengo con il cuore libero da brama o desiderio,

vengo al luogo della colonna di fuoco di luce bianco-blu.

Nessuna parola adesso arriva, o pensiero, o emozione.

Nella realtà della tua presenza tutto è come nulla.

Il mio essere svanisce, il blu-bianco consuma,

Io – Noi siamo Uno,

siamo Uno,

siamo Uno.

Salute a te, Iside

Salute a te, Iside,

Iside dai tanti nomi.

Traduzione di Serena Operetto e Rossella Di Vaio