Per un wiccan e una strega, divinare è molto di più: è divin-agire. Chiariamo che cosa vuol dire chiedendolo a Janet Farrar e Gavin Bone.
La Divinazione non è prevedere il futuro.
Ma di che cosa si tratta allora? La Wicca come particolare percorso spirituale e religioso lo chiarisce bene: Divinare vuol dire proprio mettersi in contatto con il divino, gli Dei e il divino in noi, in una dimensione che è atemporale: passato, presente e futuro non esistono. Sono un’illusione? E il tempo della strega è il presente vissuto con consapevolezza, cioè il Qui e Ora. E connettersi a questa dimensione, che è anche quella degli Dei, racchiude il senso della divinazione.
La strega crea il futuro
Ma è anche qualcosa in più, incredibilmente importante: come diceva Michelet “la Sibilla predice il futuro, ma la Strega lo crea”, e quindi si può parlare di DIVINA-AZIONE, nel senso di una co-creazione del nostro destino con l’aiuto della connessione agli Dei. Siamo artefici del nostro destino, e con l’aiuto degli Dei c’è la possibilità di scegliere la strada più giusta per noi. Un aiuto che deriva da un rapporto, una relazione, con gli Dei.
Le tecniche
Che s’instaura anche con tecniche di divinazione: le rune, i tarocchi, che aprono la mente ai simboli, agli archetipi, e attraverso i quali gli Dei comunicano con noi. L’astrologia, che in questo senso è sicuramente una tecnica di divinazione (rappresenta il disegno del Cielo sulla Terra che va compreso e non solo, realizzato). Ma anche altre tecniche divinatorie antiche e ancora misteriose.
Lo chiediamo a Janet Farrar e Gavin Bone.
Qual è la vostra definizione di Divinazione?
Non è sicuramente prevedere il futuro, ma piuttosto un comprendere il passato, capire come ha portato a una situazione presente e da questa comprensione arrivare a decisioni giuste per noi e per il nostro futuro. La Divinazione è uno strumento per avere un suggerimento, un consiglio (la parola Runa per esempio significa sussurro, un consiglio lieve che attiva la nostra capacità di comprensione e decisione, e la nostra intuizione, che alla lettera vuol dire “essere nel Dio”, in contatto stretto con la divinità ndr). Per chi non è neopagano, invece che di divinità si parla di Sé: essere in contatto con il nostro Sé ci apre a comprensioni che vanno oltre la dimensione presente. Ci aiuta a vedere aspetti della nostra vita di cui non siamo ancora consapevoli. Per chi non è wiccan è comunque uno strumento utilissimo, se usato in questo senso. Per i neopagani aiuta a raggiungere l’obiettivo di ogni spiritualità: la connessione con il divino.
DIVINAZIONE CON I QUATTRO ELEMENTI
Vediamo adesso una forma particolare di divinazione, quella con i Quattro Elementi.
Sviluppando con costanza una pratica spirituale, con un po’ di disciplina, e partendo dalla nostra “credenza” che gli dei sono dappertutto, nel mondo, nella Natura, si arriva a uno stato psichico
e della coscienza per cui non servono tanti simboli o immagini arcane e si può lavorare direttamente con la Natura.
Alcuni invece trovano più facile e affine partire proprio dalla Natura per divinare. Ogni manifestazione naturale può essere un segno, a saperla vedere, prima, e interpretare, e si può quindi divinare con i quattro elementi, più lo spirito.
Acqua
È l’elemento legato alla divinazione per eccellenza nella Wicca.
Una ciotola d’acqua con fondo scuro o d’argento può consentirci la “visione”. È una tecnica simile a quella usata per ottenere visioni con la sfera di cristallo o con lo specchio: un ambiente buio,
tranquillo, una candela accesa e poi si può fissare l’acqua del bacile alla ricerca della nostra “visione”. È una tecnica semplice perché tutti possiamo recuperare un bacile con dell’acqua, ma
al contempo complessa perché fissando la superficie dell’acqua dovremo cercare di entrare in uno stato di coscienza alterata, una sorta di autoipnosi che ci condurrà nel mondo della visione.
Fuoco
La piromanzia era praticata come oracolo con le sue regole ben definite fin dall’antichità. Basta accendere un piccolo fuoco, o anche solo una candela, ed entrare in connessione con esso, in
sintonia: osserviamo la fiamma, sgomberiamo e facciamo tacere la mente, diventiamo la fiamma, e vediamo che cosa ha da dirci.
Formuliamo un pensiero preciso. Vediamo come risponde. Noterete che entrando in questa sintonia, in questa corrente magica, la fiamma non si muove a caso. Mai. Se accendete un fuoco durante
un esbat o un sabba, lo noterete ancora meglio.
Aria
Interrogare il volo degli uccelli, ecco un’altra mantica antica.
Possiamo farlo anche oggi, perché no? Osserviamo il volo di uno stormo e le figure che si formano, formulando una domanda precisa. Ma può accadere che proprio quando formuliamo una domanda un “vento tra le fronde” si levi all’improvviso.
*Non dimentichiamo poi che i profumi e le essenze sono particolarmente gradite agli dei, possiamo comunicare con loro con incensi o resine da bruciare.
*Mi piace sempre citare un verso di Emily Dickinson rivisitato da me che per me esprime l’essenza della magia: “Il possibile è una cosa piumata che si posa sull’anima”. Fra possibile e impossibile è il peso di una piuma che fa la differenza… e anche la Verità di Maat era una piuma. La differenza… il destino è a volte qualcosa di delicato, leggero, poetico, come la piuma di un uccello… che invita a vedere e usare le nostre, di ali, non credete?
Terra
Anche questo elemento ci offre possibilità: possiamo piantare un seme e vedere che cosa ne viene fuori, una pianta-famiglio, per esempio, in questo caso la piccola creatura di Flora ci offrirà tutto il suo aiuto per proteggerci e difenderci, e rispondere con il suo fiorire alle nostre domande divinatorie. Inoltre si può anche divinare con creature già forti e sviluppate, cioè gli alberi: si entra in contatto profondo e si parla con loro. Semplicemente. E ci sono i sassi: comuni sassi di ruscello, lago, fiume, mare, e cristalli. Chi di noi non ha trovato un sasso con incisa una scritta eloquente proprio quando ne aveva bisogno? Se non vi è ancora accaduto.., chiedete. Esplicitamente.
Esistono anche gli animali sciamanici o totem: possono comparire all’improvviso, un gufo, un corvo, un cervo… Ci sono gli animali-famigli che ci aiutano.
Animali che amiamo
E poi ci sono loro, cani e gatti, e anche conigli, topolini, criceti, canarini. Non c’è molto da dire, ogni strega lo sa bene: quando non sappiamo cosa fare, basta chiedere a loro. Sanno SEMPRE la risposta. E ce lo fanno capire in ogni modo. Sono sempre lì accanto a noi quando siamo in crisi e non sappiamo cosa fare. A volte quasi si arrabbiano che non lo capiamo! Ma sono anche lì quando abbiamo trovato la risposta, pronti e felici di condividere il nostro destino individuato, con lo stesso stato d’animo: se piangi e ti disperi perché ti sei perso, o se sei felice e danzi perché hai trovato la strada, io sono qui. Sempre, con te. Tutto è più bello, insieme.