Il matrimonio sacro, unione di Lancia e Graal dà vita all’oro alchemico, il figlio solare della promessa, il dorato elisir che dona guarigione e immortalità, e il sole interiore del Vero Sè.

di Vivianne Crowley

Il sole è invisibile nelle persone, ma visibile nel mondo; entrambi sono un unico e stesso sole.

Gerhard Dorn, Theatrum Chemicum Volume 1, Speculativa Philosophia

Ciascuno di noi ha un cammino unico nel Paganesimo. Alcuni di noi pensano che è proprio quando si è nella natura che si percepisce di più il sacro – ci sentiamo più vicini al Divino sotto un cielo che in un edificio. Per alcuni, è il Divino femminile, la Dea, a chiamarci. Altri sono attratti da un a divinità antica o da un pantheon particolare. Può essere che sentiamo la mente divina dell’universo come un’energia astratta piuttosto che una divinità personale. Potremmo anche cercare di non adorare alcuna divinità, ma di raggiungere uno stato di coscienza nel quale ci sentiamo uniti e in comunione con la natura, il vasto universo, e tutta l’umanità.

La Sacra Cerca

Il nostro sentiero pagano può includere o meno un rituale di iniziazione formale, ma molti di noi condividono la sensazione di aver intrapreso un viaggio iniziatico, una sacra cerca. Questo viaggio può incominciare per ragioni che sono profondamente personali. Forse stiamo cercando guarigione, benessere, amore, poteri, conoscenza, o un senso. Potremmo non sapere perché o cosa stiamo cercando; solo che sentiamo nel profondo che l’essere umano ha uno scopo e che c’è molto di più nella vita che la ricompensa materiale e il successo.

Sopra molti templi delle antiche tradizioni misteriche vi erano le parole, “Conosci te stesso”. L’implicazione è che se vogliamo avvicinarci di più agli Dei, dobbiamo conoscere chi e cosa siamo. Ma questo non è fisso, è in continua evoluzione. Quando pratichiamo il nostro Paganesimo, quando incontriamo altri che condividono i nostri valori e che hanno visioni compatibili, quando iniziamo a lavorare con altri nei rituali, nel lavoro ambientale, o negli eventi della comunità, il viaggio inizia a cambiarci. Iniziamo a capire i nostri punti di forza e i nostri limiti. E se lavoriamo con gli altri, iniziamo a vedere quale può essere il nostro contributo al grande sforzo che abbiamo iniziato insieme. Questo sforzo è a volte chiamato “la Grande Opera”. Le persone hanno diversi modi di interpretare questa espressione, uno di questi è che la Grande Opera riguarda la trasformazione dell’umanità. Questa opera deve iniziare con ciò che è più vicino a noi – noi stessi.

Simboli non parole

Il Paganesimo contemporaneo non è una “religione del libro”. Gli oggetti simbolici sono più importanti delle parole scritte. Molto dell’insegnamento viene trasmesso sottilmente, attraverso rituali e azioni simboliche. Questi antichi metodi di comunicazione pre-verbale parlano alla parte destra del cervello piuttosto che alla sinistra. Coinvolgendo il proprio corpo e partecipando fisicamente nei nostri rituali, apriamo l’occhio interiore per vedere. Permettiamo alle immagini e ai simboli di parlare al nostro inconscio in modo che ci risveglino alle visioni e ai significati che possono guidarci nel nostro sentiero.

Matrimonio, lancia e calderone

Molte delle azioni rituali delle nostre tradizioni diventano così familiari che a malapena le notiamo, ma la nostra ripetuta esposizione ad essere è una sorta di inculturazione che nel tempo inizia a formare la nostra visione del mondo. Per molti di noi, il Calice o la Coppa è quasi sempre presente; così tanto che smettiamo di notare il gesto simbolico che ripetiamo in ogni rito – l’unione della coppa e del coltello o bacchetta.

Questo gesto è centrale al Solstizio d’Estate, quando molti di noi celebrano il matrimonio tra Fuoco e Acqua, l’unione della Lancia di Lugh e del Calderone, il ventre acquatico della Dea, Calderone, Coppa, Graal, e il vaso alchemico – tutti questi sacri recipienti hanno proprietà simili. Trasformano ciò che contengono in qualcosa di più della somma delle parti. Il matrimonio sacro dà vita all’oro alchemico, il figlio solare della promessa, il dorato elisir che dona guarigione e immortalità, e il sole interiore del Vero Sè.

Indiana Jones e l’ultima Crociata

Dal Vero Sè a Steven Spielberg il passo sembra lungo, ma il suo film “Indiana Jones e l’Ultima Crociata” riprende l’idea della Cerca del Graal e alcune delle storie vere riguardo l’ossessione dei cercatori del Graal nazisti per trovare la sacra reliquia. Sean Connery interpreta il ruolo del Professor Henry Jones, esperto del Graal, che viene rapito dai nazisti per obbligarlo a rivelare dove si trova il Graal. Suo figlio, l’avventuriero Indiana Jones (Harrison Ford) cerca di salvarlo, ma il Professor Jones viene ferito. Per salvarlo, Indiana Jones deve prendere il Graal dalla caverna nella quale è stato nascosto e custodito per secoli e versare l’acqua dal Graal nella ferita del padre. Il Graal guarisce il Professore, ma la nazista Dr. Else Schneider viene annientata quando cerca di prendere il Graal per sé e il Graal svanisce nell’Altro Mondo. Ora il vero scopo del viaggio è rivelato. Non è possedere un oggetto magico potente; poiché come sappiamo, se ciò che cerchiamo non lo troviamo dentro di noi, non lo troveremo mai al di fuori di noi. Lo scopo della cerca è di essere cambiati dal viaggio.

Professor Henry Jones:          Elsa non ha mai creduto veramente nel graal. Pensava che avrebbe trovato una ricompensa.

Indiana Jones:            E che cosa hai trovato tu, papà?

Professor Henry Jones:          Io? Illuminazione.

Diventare il Graal

La cerca del Graal è un viaggio interiore, verso il Vero Sè, ma questa non è affatto la fine della storia. Il matrimonio sacro del Calderone e della Lancia al Solstizio d’Estate unisce anche il re con la terra, come simbolo della volontà di servire gli altri e il vasto mondo. Il Solstizio d’Estate è il periodo per confermare la nostra dedicazione alla cerca spirituale, non per ottenere qualcosa ma per diventare qualcosa. Il segreto non è trovare il Graal, ma diventare il Graal – una fonte di amore, compassione e visione spirituale, dalla quale gli altri possono bere.

Sono un pozzo nel deserto,
Contengo sia la luce che l’acqua,
loro possono prendere da me ciò che desiderano.
La luce del Sole e della Luna mi riempiono,
Io sono il Graal.

traduzione di Valentina Ferracioli