Il simbolismo della bacchetta magica può essere efficacemente migliorato ed elaborato.
di Lupo Goran
La bacchetta, come sappiamo, è l’ arma magica, parte del “quartetto elementale”, corrispondente al Fuoco. Ed è’ proprio partendo da questa corrispondenza di base che ho deciso di sviluppare la mia proposta, analizzando la lettera associata e via via ampliando sempre più il discorso in maniera logica e coerente, fino a giungere alle “ramificazioni” di uno strumento che, tradizionalmente, si è sempre visto essere composto da un unica parte lignea – o metallica, nel caso dell’ Ayurveda e della radioestesia, anche se in questi ultimi casi l’applicazione è diversa e non finalizzata all’ utilizzo in un rito magico propriamente detto.
Caduceo
La lettera corrispondente all’ elemento Fuoco è la Shin, la cui forma suggerisce quella di una triplice lingua d fuoco, e la cui natura ignea la rende affine a quella dello spirito, ignea anch’ essa. Il “potere”, l’ ingrediente magico e la virtù della Sfinge correlata è la Volontà, che pur essendo il veicolo diretto verso il compimento della Grande Opera, è di natura duplice, ha un inizio ed una fine. Ma la sua duplicità non si ferma a quest’aspetto. Oltre ad essere l’arma magica dell’ elemento Fuoco, ritroviamo la Bacchetta, sottoforma di Caduceo, in pugno ad Hermes, il Mercurio romano, il Thoth egizio dio della magia. L’ organo corrispondente nel corpo umano è il Fallo.
Solare e lunare
Supponiamo di sovrapporre il Caduceo all’ Albero Cabalistico, facendolo coincidere con il pilastro mediano, come ci suggerisce anche la “storiella” della verga di Aronne, chiamata MThHe HeShQD, il cui valore gematrico corrisponde alla somma dei valori dei sentieri che compongono il pilastro e che connettono Malkuth a Kether (Malkuth-Yesod, Tau, 400 +; Yesod – Tipharet, Samek, 60 +; Tipharet – Kether, Gimel, 3 = 463). Avremo una perfetta rappresentazione della bacchetta ideale, il Caduceo che dal Regno ci conduce alla Corona in via retta, evidenziando la direzione della Volonta’. I due serpenti attorcigliati attorno al bastone di Hermes richiamano al contempo sia la Kundalini che compie il medesimo percorso dal Muladhara all’ Ajna Chackra (corrispondenti anch’ essi rispettivamente a Malkuth e a Kether ), sia la natura duplice di questa Volontà Magicka, tale in quanto composta, su modello universale, da due polarità, solare e lunare, positiva e negativa, dalla corrente Od e da quella Ob.
Triplicità della lingua di Fuoco
Da notare che sia la Kundalini che i serpenti del Caduceo sono avvolti in tre spire e mezzo… Avremo quindi tre componenti, la verga e i due serpenti. Un asse attorno cui due forze opposte si bilanciano e si equilibrano. E qui torna la triplicità della lingua di fuoco, Shin. I grimori ci insegnano a procurarci la Bacchetta tagliando con un solo e singolo colpo il ramo di un albero che risulti il più adatto per forma e lunghezza, e il più dritto possibile. A seconda del grimorio o della tradizione locale, ci viene suggerito talora il ramo di un Nocciolo, quello di un Noce, di un Frassino, di una Quercia o di una Betulla, o anche di Mandragora. Questi alberi ovviamente non sono scelti a caso, sono tutti connessi a particolari pianeti, ognuno evidenzia un diverso aspetto, e quindi a diverse applicazioni a seconda dello scopo del rituale.
Armi magiche
Si potranno quindi avere più bacchette, di cui servirsi in funzione del tipo di rituale. Molti maestri però sono concordi nel considerare le armi magicke come un qualcosa di unico, che comincerà ad essere “caricato” durante la costruzione stessa, e che verrà consacrato una volta completato, venendo così “votato” al compimento della Grande Opera (o al raggiungimento del traguardo spirituale-iniziatico, se si preferisce).
Piano pratico e simbolico
Oltre che a quel particolare aspetto-ingrediente essenziale, in questo caso alla forza di Volontà, insieme a tutti gli altri elementi dell’ Instrumentaria, altrettanto importanti ed indispensabili, costituendo così l’ insieme del quartetto elementale: indispensabili, essenziali e basilari sia dal punto di vista meramente pratico-rituale operativo, sia da quello simbolico. Sulla base di questa concezione di “unicità” dello strumento, mi ritrovo ad essere decisamente più incline, piuttosto che ad un corredo di bacchette selezionate in funzione dello scopo, ad un modello di Bacchetta che sia il più’ completo, onnicomprensivo e versatile possibile.
Ogni albero una Bacchetta
Come detto prima, potremo scegliere fra diversi tipi di piante per la costruzione del nostro strumento. Ebbene, ne selezioneremo tre, uno per ogni funzione. Così come abbiamo detto di aver sovrapposto la nostra Bacchetta all’ Albero, allora potremo dire di seguire quel modello dei tre pilastri che, semplificando, ci farà ritrovare con un perno centrale, ed affiancati al quale ce ne saranno altri due, uno per ciascun lato, positivo (Chokmah) e negativo (Binah).
Tre steli affiancati
Avremo dunque una Bacchetta costituita da tre steli affiancati; la seta che avvolgeremo attorno fungerà da “collante” non solo per scopo fisico-pratico, ma anche per quello simbolico. A conferma della triplicità del corpo-bacchetta abbiamo le tre lingue di fuoco della Shin, triplice anch’ essa, ribadiamo. Fino ad ora abbiamo discusso degli aspetti ignei e mercuriali, che qui riassumo, aggiungendo le altre corrispondenze:Elemento Fuoco; lettera Shin; valore 300; XX Arcano Maggiore, l’ Eone ( o Giudizio); Arma Magicka: Bacchetta; Volontà. Pianeta Mercurio; lettera Beth; valore 2; I Arcano Maggiore, il Mago; Arma Magicka Bacchetta;
Zeus e Poseidone
Tutte queste corrispondenze sono inerenti sia alla Bacchetta nel suo insieme, composta da ogni suo “pezzo”, sia, nello specifico, al centrale dei tre steli. Spostando l’ attenzione su quest’ ultimo, dobbiamo ricordarci che l’ 11 e la Kaph sono rispettivamente il numero e la lettera propri della Magia (vedasi dottrina dell’ 1 oltre il 10, ad esempio. Come saprete, lo stesso Crowley non parlava a caso di “MagicK”…). Affiancati ad essi troviamo il pianeta Giove ed il X Arcano Maggiore, la Ruota. Ed anche qui troviamo la Bacchetta, associata a Giove sia in forma Sephirotica (Chesed), che in forma di sentiero (il 22^, tra Chesed e Netzach). Abbiamo come equivalenti di Giove-Zeus divinità come Indra e Thor, tutti a presiedere al Tuono, al Fulmine ed alla Tempesta.
Ma, dato il fattore controbilanciante dell’ Albero, a Chesed ed al pilastro destro, positivo e maschile, troviamo però’ associato anche l’ elemento Acqua; infatti a fianco di Zeus troviamo il fratello Poseidone, dio degli Oceani, con cui si contese il dominio del mondo. Sia Thor, che Poseidone che Zeus (quest’ ultimo in particolare con la Formula del Tetragrammaton. L’ analisi del X Arcano ce lo conferma…) sono conosciuti per essere particolarmente versati nelle Arti Magicke (senza contare poi, che nell’ immaginario collettivo, non a caso, la bacchetta magica sia vista come uno strumento capace di emettere scintille e fulmini!).
Quercia
Ecco forniti i legami delle corrispondenze. La pianta di Giove è la Quercia, e sarà proprio un ramo di questa pianta che noi porremo al centro. La tradizione norrena vuole che l’ Yggdrasil, il famoso albero che fungeva da axis mundi connettendo i nove mondi distribuiti su tre piani sovrapposti, fosse a volte una Quercia, a volte un Frassino, e a volte addirittura un Tasso. Posto quanto detto fin’ ora, e dato che, anticipo, ci serviremo del Frassino più avanti (per esaltare aspetti comuni ad un altro pianeta), la nostra scelta ricadrà sulla Quercia per lo stelo centrale: avremo così uniti gli aspetti di Giove e quelli di axis mundi, aspetto quest’ ultimo suggeritoci anche dalla Ruota (il X Arcano, menzionato prima) quale perno e fulcro centrale.
Odino
Si noti che “Yggdrasil” significa “il bastone (Drasil) di Ygg”, un epiteto di Odino, il quale presenta qualità tipicamente mercuriali, oltre che gioviane. Va ricordato che la Quercia è connessa anche a Marte. Ciò renderà ancora più completo il nostro Strumento dimostrando che la scelta della Quercia non è affatto casuale, poiché presenterà sul piano Sephirothico gli aspetti sia di Giove – Chesed, che di Marte – Geburah. Il nostro perno avrà così racchiusi in sé l’ elemento amalgamante – unificante – coesivo di Chesed, e quello opposto disgregante – separatorio – di frammentazione di Geburah. Sintesi e Analisi, Solve et Coagula.
Noce
Non contenti di tutto ciò, dulcis in fundo, faccio notare che molte qualità della Quercia sono condivise anche dal Noce, che, al pari della Quercia, come ancora non ho detto, sono anche tipicamente solari. E condivide altresì con lei la natura Marziale, ma non solo. Il frutto della Quercia è la ghianda e quello del Noce, ovviamente, la noce. Anticamente la Quercia veniva chiamata Juglans (Jupiter Glans, il glande di Giove), il genere botanico cui appartiene l’ albero del Noce. Eccoci presentato uno dei motivi per cui a questi due alberi vengono attribuite qualità Fallico – Solari, oltre che Gioviane.
Dal gomito al dito medio
Ci si procuri dunque un ramo di Quercia ( o di Noce, lo si trovasse più adatto!) di lunghezza equivalente alla distanza fra il proprio gomito e la punta del dito medio e con un diametro di 1,5 – 2 cm. Lo si lasci seccare e lo si speli con la lama utilizzata solamente per le operazioni magicke, il coltello dell’ Arte. Per quanto riguarda il taglio del ramo dalla pianta, l’ uso della roncola si rivelerà particolarmente pratico ed efficace, superiore alla falce, indicata per il taglio dell’ erba e arbusti dal fusto esile. La roncola, rispetto al machete, se volessimo andare maniacalmente incontro alla tradizione, ha la lama falciforme, e sarà quindi più confacente nel caso ci si volesse procurare il ramo durante una particolare fase lunare.
Gli altri due steli
Occupiamoci ora degli altri due steli. Data la natura, come ho ribadito, ignea dello strumento, non avrebbe senso bilanciare attorno al nostro perno due forze espresse in termini elementali opposti fuoco – acqua, nemmeno sarebbe attinente alle correnti Od ed Ob ad esse associate. Saranno quindi ovviamente i pianeti Sole e Luna ad interessarci. La scelta della collocazione di ciascuno dei due steli a destra o sinistra è a discrezione individuale; si potrà posizionare lo stelo lunare a sinistra e quello solare a destra – o viceversa – a seconda della concezione soggettiva di collocazione delle forze e soprattutto della prospettiva da cui si osserva la “mappa”. Ognuno farà come riterrà meglio sia. Il mio consiglio resta però, in questo caso, di collocare il positivo a destra ed il negativo a sinistra, sul modello dell’ Albero che stiamo seguendo.
Piante lunari
Per quanto concerne il lato lunare, potremo scegliere fra ben tre tipi di piante diverse, tutte squisitamente lunari: Mandorlo, Nocciolo e Betulla ( e altre ancora ve ne sarebbero, ma ho deciso però di limitarmi a proporre le tre sopra per motivi di reperibilità, come nel caso della Mandragora, piuttosto rara, e/o per motivi pratici, e per non allontanarmi troppo dalle linee guida base tradizionali ). La Verga di Aronne, di cui parlavo prima, era di Mandorlo. Il Nocciolo resta uno degli alberi più diffusi ed utilizzati da sempre per la costruzione della Bacchetta, che esalta l’ aspetto stregonico connesso a deità lunari quali Hecate ed Artemide, al pari della Betulla nella tradizione norrena associata a Freya. A questo ramo sarà associata la corrente Ob (AUB, 9, la Luce Astrale). Si scelga una di queste piante e si proceda come sopra.
Piante solari
Fra le piante solari potremo scegliere fra Frassino, Acacia e Noce (nel caso non ce ne fossimo serviti prima). Trovando che l’ Acacia abbia un sentore troppo da vecchio Aeone, e che il Noce sia troppo sbilanciato, la mia scelta ricadrà sul Frassino poiché, oltre a nutrire per quest’ albero una certa personale “simpatia”, trovarlo associato anche a Saturno mi porta a considerarlo ideale per il tipo di corrente dell’ attuale Aeone, che questo modello di Bacchetta cerca di incarnare nei suoi aspetti Marziali – Solari – Saturnini. A questo ramo sarà associata la corrente Od (AUD, la Luce Magica). Si faccia la propria scelta e si proceda come sopra.
Rune
Servendoci della lama dell’ Arte (o di un pirografo se ne si dispone), a metà circa della lunghezza del ramo di Quercia, andremo ad incidere una Ken, la runa torcia del Fuoco della Volontà, fiaccola Prometeica della Saggezza; ed una Eiwaz, la runa fallica simbolo dell’ Yggdrasil. Per far risaltare i segni incisi, si consiglia di ripassare le rune con un pennellino nero. Si spennelli e si sfreghi ora ogni ramo con olio di Abramelin ( o con qualsiasi altro olio si sia avvezzi utilizzare per le operazioni magicke ) e lo si lasci impregnare il legno. Oltre a partecipare della consacrazione dello strumento, la Bacchetta così trattata rifulgerà di splendore dorato alla luce delle candele.
Simboli alchemici
Da uno scampolo di seta si tagli una striscia di 8 cm di altezza e lunga 36 cm che utilizzeremo come “collante” per avvolgere e tenere insieme i tre steli affiancati a mo’ di triangolo avente per base il lunare ed il solare e come vertice il mercuriale – gioviano. 36 è il numero mistico di Hod, oltre che un numero fallico – solare (6×6). 8 è invece il valore di ABHe, sinonimo di Volontà e di DD, sinonimo di Amore. Sulla parte della striscia che resterà visibile, andremo a riportare, con un pennello od un pennarello nero, il simbolo alchemico del fuoco affiancandolo su ciascun lato con il simbolo di Mercurio. Avvolgiamo stretta la striscia attorno ai nostri tre steli, in modo da ottenere un unica Bacchetta triplice, lasciando visibile e in superficie questa parte dipinta che ho appena descritto.
Cristalli
All’ estremità di ogni ramo andremo a collocare le pietre corrispondenti. Personalmente, il mio consiglio è di inserirle ognuna in una propria spirale porta – pietre e servirsi poi dell’ anello (dove viene fatta passare la corda per poterla portare al collo ) per poterle legare con dello spago agli steli. Un’ altra valida alternativa, per chi non vuole servirsi di metalli, consiste nel fissaggio con un punto di colla a caldo, metodo efficace ed anche estetico se ci si impegna a dosare la giusta quantità di colla applicandola nel punto migliore. Eventuali “bave” potranno essere rimosse con un cutter quando la colla si sarà indurita.
L’Arma è pronta
Ramo centrale: Opale o Agata. Ramo lunare: Perla, Pietra Lunare, Cristallo o Quarzo. Ramo solare: Crisolito o Topazio (dato il costo non indifferente di certe pietre, specie di queste ultime, è possibile sostituirle con valide alternative più economiche che molte librerie esoteriche hanno da offrire in abbondanza. Si consultino anche, eventualmente, i manuali di cristalloterapia. Fatto ciò, si consacri la Bacchetta come si è soliti procedere. La nostra Arma è pronta.