La dea Belisama avava sacro il biancospino, come una delle vie del centro di Milano, identificata con Minerva, i resti del suo tempio romano stanno sotto il Duomo, la chiesa dedicata non a caso a Maria bambina. L’effige di Belisama, trasformata in Madonnina, brilla indisturbata sopra la città: la Splendente.
di Vivianne Crowley – trad. Valentina Voxifera
Al Solstizio d’Estate nella nostra terra in Bretagna, una regione celtica nel nord-ovest della Francia, invochiamo Belisama, la Splendente, la Signora dell’Estate. Alcuni dicono che sia la luce splendente e dorata del sole; altri dicono che sia più focosa, la Signora delle Battaglie e delle Frecce. La troviamo in Francia e anche nella zona di Milano nel nord Italia, dove arrivarono le tribù celtiche in cerca di nuove terre.
Ritrovare una Dea del Territorio
Il paganesimo bretone si trova poco al di sotto della superficie, la sua cultura è stata protetta per secoli grazie alla lingua bretone, che nessuno tranne i bretoni conosce. Il Cristianesimo e il Paganesimo si fusero e le antiche vie celate dietro l’apparenza del nuovo. Gli altari romani a Mitra vennero inclusi nelle chiese cristiane. Le statue delle dee romano-celtiche riapparvero come Madonne.
Le antiche divinità bretoni vivono e quando abbiamo iniziato a celebrare all’aperto nella nostra terra, abbiamo scoperto che le divinità che adoravamo nel nostro tempio a Londra non ci parlavano più qui su questa ricca terra, né nella brezza e la salsedine, e nemmeno nelle ombre dei massi eretti verso un cielo carico di stelle. Durante i nostri primi rituali nel cerchio di pietre che abbiamo creato, invocavamo le quattro direzioni usando immagini della tradizione celtica – l’aquila ad est, la cavalla bianca a sud, il salmone ad ovest e il toro nero a nord.
Dei bretoni
Siccome i nomi delle divinità che usavamo in Inghilterra e in Irlanda sembravano non essere adatti, invocavamo allora la Dea e il Dio chiamandoli “Signora” e “Signore”. Una volta durante un rituale ci sedemmo attorno al fuoco e rimanemmo in attesa. Ascoltammo il vento tra gli alberi, il richiamo dei gufi, i fruscii tra i cespugli che indicavano la presenza di alcuni animali curiosi venuti ad assistere al nostro rituale intorno al fuoco. Alla luce tremolante del fuoco e con il sibilo degli alberi, ascoltammo molto attentamente per trovare un significato in questi suoni. Alcune parole arrivarono e in queste trovammo un significato.
Ascoltammo e, nel vento, arrivò un suono. Confrontammo le nostre annotazioni. Sì, avevamo udito la stessa cosa. Trovammo così la nostra prima divinità. L’intuizione aveva trovato un nome e il pensiero ora prendeva il suo posto. Comprammo così alcuni libri sulla storia celtica della Bretagna e scoprimmo le ricerche di Christian-J. Guyonvarc’h, un professore di Studi Celtici all’università locale di Rennes, e le ricerche dei nostri storici bretoni, come Gwenc’hlan Le Scouëzec. Trovammo così le nostre divinità. Scoprimmo Belisama e così iniziammo ad invocarla.
La Dea Dorata
I mari che circondano la Bretagna su tre lati portano con sé la nebbia, la pioggia, il vento e il sole. È una terra dalle serate estive dai toni dorati, quando il tramonto colora il cielo d’ambra, arancio, albicocca e rosa. È proprio questa luce del sole dorata che portò in Bretagna, nel diciannovesimo, secolo pittori come Paul Gauguin per dipingere “Il Cristo giallo” e “Paesaggio bretone con pagliaio”. Scoprimmo che a Beltane iniziava il tempo di Belisama la dea dell’estate dorata. Nelle lunghe sere dorate, i raggi solari colpiscono i cristalli di quarzo nel granito del nostro cascinale che si illuminano di un bagliore dorato . Sentiamo la presenza di Belisama nel cerchio e tutto intorno mentre le giornate d’estate si allungano. La sentiamo come energia, dorate e luminosa, gioiosa e creativa. Vi è la gioia della risata ma anche la forza. Non la sentiamo né come Vergine né come Madre; ma come la Dea amante, colei che prende come amante chiunque lei voglia e che dona il proprio amore a tutti.
Fuoco e acqua
Al Solstizio d’Estate con il sole al massimo della sua forza, si entra nel segno del Cancro. Il Solstizio porta con sé le energie sia del fuoco che dell’acqua, l’acqua delle piacevoli piogge estive. Lavorando con Belisama nei nostri rituali, lei si presenta a noi come dea della luce solare e dell’acqua. Le nostre estati bretoni sono le estati del sole e degli acquazzoni, quindi tutto ciò ha un senso per noi qui. Nelle nostre ricerche, abbiamo scoperto che c’è effettivamente un legame con l’acqua. Il geografo romano Tolomeo registrò il nome di un fiume del nord-ovest dell’Inghilterra ora chiamato Ribble come Belisama. Abbiamo notato come la nostra visione di Belisama sia del tutto simile a quella della carta dei tarocchi delle Stelle. Spesso la vediamo vicino a ruscelli dove scorrono acque fresche. Non l’abbiamo mai vista vicino al mare o vicino a specchi d’acqua come i laghi. È una dea che scorre. La vediamo camminare sulle rive dei fiumi tra i fiori e i giunchi. Invochiamo Belisama quando i nostri iniziati italiani ci vengono a trovare da Milano. Quando la Dea viene invocata, la luna piena sorge grande e dorata. Vediamo un’altra immagine di Belisama. È forse lei la luna dorata d’estate che vediamo così spesso nella nostra terra illuminata d’oro?
Avvicinarsi ai nostri Dei
In molte tradizioni misteriche pagane, l’invocazione è il sacramento, il nucleo sacro attraverso il quale colui che invoca e la divinità invocata creano un’identificazione temporanea tra l’essere umano e il Divino. In questi momenti di fusione, troviamo visioni, significati, ispirazione, potere e, attraverso un’esperienza interiore, saggezza che può arricchire la nostra pratica spirituale e la nostra vita quotidiana.
Evoluzione nel tempo
La spiritualità pagana usa spesso più i simboli che le parole per veicolare significati spirituali. Non siamo intrappolati come le religioni “del libro” da esseri umani in un particolare tempo e cultura. Attraverso i simboli, gli Dei possono parlarci e evolvere la comprensione che abbiamo di loro. Adoriamo Belisama e le nostre immagini e la comprensione che abbiamo di lei evolvono. Il concentrarsi della spiritualità pagana sui simboli significa che le idee possono evolvere nel tempo – avvengono cambiamenti, e la spontaneità e la creatività rituale vengono incoraggiate. Sappiamo molto poco di come le persone secoli fa la concepissero e la adorassero. Belisama è come la luce del sole – cambia di giorno in giorno. Siamo felici di adorarla così come ha scelto di mostrarsi a noi e in lei vediamo, conosciamo e ricordiamo la bellezza dell’estate.
Benedizioni di Mezzestate
Che le vostre divinità si mostrino a voi quando onorate le maree stagionali e il vostro Solstizio sia ricco di prosperità e guarigione. Che il vostro cammino sia benedetto.