Siamo ormai giunti ai giorni del raccolto, Lammas, pronti a raccogliere i frutti della Natura, ma anche a restituire qualcosa a cui teniamo.
Celebriamo il mistero di Lammas,
la stagione della Regina d’Estate e del Dio Sacrificale.
Dobbiamo rendere nuovamente ciò che più amiamo,
che la danza a spirale della vita continui ancora e ancora.
Dalla morte scaturisce nuova vita, e quindi la rinascita;
dalla gioia al dolore e al dispiacere, poi di nuovo allegria.
Noi umani sembriamo essere programmati per la reciprocità. Quando riceviamo, avvertiamo anche l’esigenza di dare. Come quando da bambini ci hanno insegnato a dire “Grazie” quando si riceveva un regalo o quando qualcuno faceva qualcosa per noi. Questo dà soddisfazione a colui che dà e lo incoraggia a farlo di nuovo. I nostri antenati concepivano il mondo come controllato dagli Dei: se il sole splende, se la pioggia cade, se la terra è fertile, e il raccolto del grano è buono, allora ci sarà abbastanza cibo di riserva per l’inverno, cibo che farà la differenza tra la vita e la morte. Quando gli Dei provvedevano a tutto ciò, le persone li ringraziavano, perciò nelle differenti culture ancestrali abbiamo creato riti e cerimonie, azioni e parole, per onorare gli dei che ci hanno nutrito e per ringraziarli affinché continuino a farlo.
Il sacrificio è uno scambio di energia
È nell’istinto naturale il voler offrire qualcosa più del solo ringraziamento. I nostri antenati offrivano ogni sorta di sacrificio, a seconda di cosa era accettabile a quel tempo e cultura. Potevano essere prigionieri di guerra, bambini appena nati, animali, uccelli, armi, gioielli preziosi, frutti o fiori. Ci era stato dato qualcosa a livello materiale, quindi il nostro istinto era quello di offrire qualcosa di materiale in cambio. Al giorno d’oggi, la maggior parte di noi non crede che gli dei spendano il loro tempo cercando di cambiare le condizioni atmosferiche per noi. Tendiamo invece a vedere la Natura come un ecosistema interconnesso e interattivo. Possiamo vedere la Natura come un’entità viva e cosciente, ma non crediamo necessariamente che alcuni aspetti della Natura siano stati disposti per il nostro benessere dalla nostra divinità tribale. Ad ogni modo, sappiamo istintivamente, anche se non formuliamo consciamente il pensiero, di essere dipendenti dalla Natura. Siamo organismi che fanno parte della totalità della Natura e le nostre azioni, per quanto piccole, possono incidere sul grande sistema. Ognuno di noi individualmente ha poco effetto, ma collettivamente la nostra specie costituisce una delle forze maggiori nel nostro ecosistema, le cui azioni hanno impatto su tutto il resto. Essendo una delle specie più consce sul nostro pianeta, abbiamo il grande potere di cambiare ciò che facciamo e il modo in cui viviamo, abbiamo l’unica responsabilità di assistere l’ecosistema nel suo mantenimento affinché rimanga sano e in equilibrio.
Cosa c’entra tutto questo con Lammas?
Lammas è la festività in cui si celebra il culmine del ciclo materiale dell’anno. La Natura è rinata in primavera, è maturata a Beltane e al Solstizio d’Estate. Ora entriamo nella fase discendente del ciclo, dove la crescita si avvia al declino e iniziamo a raccogliere i frutti prima che la Natura declini e prima che il grano e i frutti muoiano in inverno. È il naturale periodo in cui si ringrazia la Natura per quel che ci offre. Ma come possiamo farlo? Alla Natura importa davvero se tracciamo un cerchio e invochiamo i quarti, o se invochiamo il Re del Grano come Signore del Raccolto e lo tagliamo come sacrificio simbolico? Penso di no. A qualcuno di noi importa? Per molti di noi pagani la risposta è, “Sì”. Questi azioni e riti simbolici portano dei messaggi molto potenti riguardo a ciò che noi esseri umani riteniamo importante. Ci ricordano che dobbiamo essere costantemente consapevoli che le nostra esistenza umana dipende dall’ecosistema del pianeta. Ci incoraggiano ad essere grati di essere parte di questo ecosistema e a ringraziarlo per il sostegno al nostro corpo e alla nostra coscienza che ci permettono di vivere, respirare e sperimentare le meraviglie della vita.
Essere coscienti del nostro ruolo nell’ecosistema
Essere coscienti di noi stessi come parte della Natura è importante ed è anche molto facile da dimenticare. È facile non essere coscienti e vivere in modo meccanicistico fuori dalla realtà. Quando ci fermiamo dopo il lavoro a comprare del cibo, entriamo nello strano mondo illuminato al neon del supermercato, dove il cibo è raffinato, colorato, tagliato, disegnato, irradiato, riempito di conservanti chimici, trasportato per migliaia di chilometri, confezionato, inscatolato, congelato – mille e uno modi di fare una cosa semplice come permetterci di nutrirci. È molto più difficile mostrare entusiasmo nel celebrare un freezer pieno di cibo congelato, se comparato a un campo pieno di grano dorato. E proprio perché è più difficile dobbiamo sforzarci di ricordare e celebrare Lammas con tutti i suoi significati, perché noi dipendiamo esattamente quanto dipendevano i nostri antenati dall’ecosistema e da ciò che esso può fornirci. Possiamo modificare il nostro cibo con tutti i processi possibili, possiamo imparare a coltivare le cose nel migliore dei modi, ma abbiamo bisogno del sole, dell’acqua, del terreno, come ne avevano bisogno i nostri antenati, se decidiamo di coltivare il cibo di cui abbiamo bisogno.
‘Né io chiedo sacrifici’
Il cibo non è l’unica cosa materiale che il nostro pianeta ci fornisce. Abbiamo un riparo, una climatizzazione, la corrente elettrica – tutti i comfort materiali che attingono dal pianeta e le sue risorse. Lammas può essere quindi la celebrazione di tutto cje che ci è stato dato e un momento per onorare tutto questo con un sacrificio. Il sacrificio è un atto magico di scambio energetico; un modo di ricordarsi delle energie reciproche e interattive che sono alla base del nostro universo. Per i Wiccan, questo può essere una forma di polarità. Nella Wicca, la Dea ci dice, “Né io chiedo sacrifici.” Ma sebbene i nostri Dei non richiedono sacrifici per se stessi, non significa che non valga la pena di sacrificare volontariamente in cambio di ciò che ci viene offerto. Offriamo libagioni alla Terra durante i rituali, ma cos’altro possiamo dare tra le cose che ci sono state offerte? Il cibo è uno dei temi principali di Lammas. Possiamo donare a una banca del cibo, dare soldi in beneficenza per promuovere l’agricoltura sostenibile, o possiamo donare un po’ del nostro tempo e della nostra energia cominciando a coltivare il cibo – anche se si tratta di un vasetto di erbe su un piano cucina. Lo scambio di energie è un principio cardine in magia; un altro è come sopra così sotto. Onoriamo il reame invisibile degli Dei e nel mondo materiale sacrifichiamo qualcosa donando agli altri o al pianeta. Ed ecco che si compie il sacrificio di Lammas.
traduzione di Valentina Ferracioli